Zemanlandia e padri del calcio: il coraggio di divertire

Zemanlandia è tornata. Nel nostro campionato sempre più povero di reti, è una realtà che sta sconvolgendo la Serie B. In Italia si è soliti assistere a campagne pro spettacolo, combattute attraverso i media cartacei e televisivi, per poi osannare un Eto'o che gioca terzino al Nou Camp nella semifinale di Champions League. Una cultura che difficilmente potrà estinguersi, specie per chi è cresciuto con falsi miti come l'Inter di Mancini-Mourinho: due squadre che hanno rappresentato l'anticalcio in campo nazionale e internazionale ma hanno vinto tutto quello che si poteva vincere (eccetto la Supercoppa Europea). 

La storia insegna che quando si ha il coraggio di cambiare il sistema alla fine si viene premiati. Arrigo Sacchi è forse, insieme a Cruyff e Guardiola oggi (senza dimenticare l'eterno Michels), l'emblema del gioco offensivo e spettacolare, dopo aver reso il Milan la squadra più forte di tutti i tempi (riconoscimento arrivato dalle riviste internazionali di France Football e World Soccer nel 2006 e 2007). Carlo Ancelotti, e in misura minore Rijkaard, hanno cercato di ripercorrere le orme del loro maestro: insieme hanno vinto tre Champions League tra il 2003 e il 2007. 

Storia diversa quella di Zeman ma filosofia identica, se vogliamo ancora più esasperata. Un'organizzazione della fase d'attacco straordinaria, che poggia su giocatori brevilinei e veloci, centrocampisti e attaccanti si fondono in un 4-3-3 spettacolare, con la difesa perennemente sulla linea di centrocampo (soluzione improbabile nel resto dei club italiani). Il Foggia dei "miracoli" tuttora è il migliore spot di questo calcio che Zeman sia riuscito a costruire. 

Se Allegri sarà capace di portare avanti le proprie idee, aprendo le porte di Milanello a ragazzi giovani di corsa e talento sui quali porre le basi di un progetto vincente (Boateng ed El Sharaawi su tutti), il Milan potrà di nuovo lottare con le restanti big europee per la conquista della Coppa dalle grandi orecchie, vinta l'ultima volta dai rossoneri nel 2007. 

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